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III settimana di Quaresima – Domenica

Aprirsi all’uomo e a Cristo

Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà. Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Gv 2,13-21

Mentre Matteo e Marco collocano l’episodio della cacciata dei venditori dal tempio verso la fine dei loro vangeli, Giovanni lo pone all’inizio del ministero di Gesù, per evidenziare il fatto che, dopo la Passione e la Risurrezione, questo è  tra gli eventi più significativi della sua vita terrena. La condanna dei mercanti del tempio coincide, infatti, con la proclamazione più solenne del vangelo: il gioioso annuncio di liberazione dei poveri, di coloro che sono oppressi e senza alcun privilegio. Essi trovano in Gesù di Nazaret il nuovo tempio, in cui possono incontrare la pace di Dio, la giustizia e l’amore per tutti i popoli e per ciascuna persona.

Dio non ha bisogno dell’apparente religiosità delle labbra che si manifesta nel tempio fatto di pietre, ma di un culto interiore in cui è impegnato tutto l’uomo, con i suoi pensieri, i sentimenti, le parole e le azioni.

L’evento narrato nel vangelo di oggi ha fatto crollare il muro di ogni divisione etnica, culturale e religiosa. Anche i lontani hanno diritto di accedere a questo nuovo tempio che è Gesù Cristo. Esso non è più riservato ai devoti ed agli osservanti, ma è aperto ad ogni uomo di buona volontà. È un annuncio planetario che, dopo la risurrezione di Gesù e la Pentecoste, la Chiesa raccoglierà,  aprendo il messaggio del vangelo a tutti, senza distinzione di razza, cultura o religione. Ma l’avvento del nuovo tempio annunciato oggi da Gesù, non è solo egli stesso, ma ogni uomo è tempio di Dio, ed in ogni uomo, anche nell’ateo, brilla una scintilla di presenza divina, ed in essa possiamo incontrare Dio.

Questo brano del vangelo deve far riflettere la Chiesa del nostro tempo in cui, a seguito alla caduta delle frontiere, la società è diventata un miscuglio di razze, di lingue, di culture e di religioni. Ogni uomo che incontriamo per la strada, anche se non lo conosciamo, ha dei sogni, dei progetti, è tempio di Dio ed è da lui amato in modo unico ed irripetibile.

Crediamo che su questa verità ci sia molto da meditare e da pregare perché le attuali chiusure siano  abbattute. Gesù Cristo è venuto proprio per tutti.

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