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IV settimana del Tempo Ordinario – Lunedì

Il fulcro della preghiera

Giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene… Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!»… C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo  scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare… I loro mandriani allora fuggirono… videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente… ed ebbero paura. Mc 5,1-15

Più di duemila anni fa, dopo aver scoperto il principio della leva, Archimede manifestò tutto il suo stupore esclamando: «Datemi una leva e vi solleverò il mondo!». È un’esclamazione che ha attraversato i secoli ed è rimbalzata su tutti i banchi di scuola. Non c’è studente che non l’abbia ascoltata. Uscendo dal campo della fisica, la frase: «Datemi una leva e vi solleverò il mondo!» annuncia che niente è impossibile per principio, ma lo diventa nella pratica dei fatti, perché si incontrano limiti umani e naturali. È impossibile infatti costruire una leva tanto lunga e un fulcro così robusto da poter sollevare un peso grande come quello del mondo. Il principio della leva si applica bene anche alle nostre dinamiche spirituali. Esso ci spiega quanto siano importanti la nostra fede e la nostra santità, che costituiscono il fulcro sul quale si appoggia la leva del Signore per rimuovere i problemi che noi gli presentiamo nelle richieste di intercessione e nelle preghiere di esorcismo. È ciò che succede nel brano del vangelo di oggi: la fede e la santità di Gesù permettono la cacciata dei demoni da quell’uomo. La potenza del Signore è fuori discussione, il punto debole sono sempre l’inconsistenza della nostra fede e il nostro peccato. Di fronte a questa pagina del vangelo possiamo solo inginocchiarci, come Pietro dopo la pesca miracolosa, e dire anche noi: «Signore, abbi pietà di me perché sono un peccatore». Aumenta, Signore, la nostra fede e aiutaci nel nostro cammino di santità!

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