ITFL139

III settimana del Tempo Ordinario – Mercoledì

L’ascolto globale

Cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva. Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare». Mc 4,1-3

Gesù «insegnava molte cose in parabole». Questo linguaggio potrebbe sembrare più comprensibile del discorso diretto, un modo semplice per comunicare una dottrina difficile; ma non è così. Il linguaggio delle immagini è ricchissimo di significati e di messaggi solo per chi si dispone con calma ad ascoltare, accogliendo nella profondità del cuore colui che parla e ciò che dice. 

Per comprendere le parabole di Gesù occorre, allora, accettarlo come Signore, sedersi idealmente ai suoi piedi e ascoltarlo con la stessa sete di verità che avevano coloro che lo hanno seguito lungo il lago di Tiberiade o come Maria nella cena di Betania. 

Con tale atteggiamento di ascolto, le parabole emanano significati e messaggi inimmaginabili, che si effondono nella mente e nel cuore, come un vasetto di aromi inonda di profumo tutta una stanza. Ecco, allora, che la parola chiave del vangelo di oggi è: «Ascoltate!». Siamo esortati a un ascolto che, partendo dalle parabole del vangelo, si estende a ogni manifestazione della vita, della natura e della storia. Il risultato finale sarà il miracolo di ricomporre in Dio fatti ed esperienze, come il riunirsi di frammenti di una fotografia strappata dal nostro peccato e dal peccato del mondo. A chi sa ascoltare sono confidati i misteri del regno dei cieli e di tutto il creato. Iniziando dall’ascolto del

vangelo, l’esortazione ad ascoltare si fa globale: si ascolta con l’udito, con lo sguardo e con tutto il nostro essere, fino ad accogliere gli infiniti messaggi che la vita ci offre: ascoltiamo il sole che tramonta dietro i monti, il vento che soffia sui tetti e sbuffa per le strade, il mare che urla sotto il libeccio o la musica della risacca che fa sfrigolare i ciottoli della riva in tempo di bonaccia.

Ascoltiamo le cicale di giorno e i grilli di notte. Ascoltiamo i grandi eventi della storia e i fatterelli della nostra giornata, ascoltiamo la cronaca di giornali e notiziari, e ascoltiamo il pigolio di Edoardo nella culla. Ascoltando i messaggi segreti che ci raggiungono ogni giorno e conservandoli nel nostro cuore, impariamo a riconoscere la voce del Signore, nella vita come nel vangelo. E seguendo quella voce, è difficile perdere la strada.

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