ITFL356

XXXIV settimana del Tempo Ordinario – Sabato        

L’attesa di colui che viene 

«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo». Lc 21,34-36

Oggi si conclude l’anno liturgico con questa esortazione di Gesù a vegliare, a rimanere attenti senza lasciarsi andare a dissipazioni e ubriachezze, e nemmeno a farci prendere dagli affanni della vita. La sentinella, per essere sicura di non essere sorpresa da chi può venire da un momento all’altro, deve continuamente cercarlo con lo sguardo, stando attenta a tutti i movimenti, dal vento che soffia ai cespugli che si muovono. È l’attesa della seconda venuta di Gesù Cristo nella storia, che si compirà alla fine dei tempi, ma che avrà come premessa profetica il compimento della nostra vita terrena. Domani inizierà il periodo di Avvento del nuovo anno liturgico, durante il quale saremo chiamati a vivere di nuovo l’attesa della prima venuta di Gesù Cristo sulla terra. È il meraviglioso destino della nostra vita, quello di attendere continuamente colui che deve venire, con la certezza che verrà, perché è già venuto. È l’attesa della sposa che attende lo sposo nella gioia, descritta dal Cantico dei Cantici con questa immagine: «Una voce! L’amato mio! Eccolo viene saltando per i monti, balzando per le colline. L’amato mio somiglia a una gazzella o ad un cerbiatto. Eccolo, egli sta dietro il nostro muro, guarda dalla finestra, spia dalle inferriate. Ora l’amato mio prende a dirmi: “àlzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto! Perché, ecco, l’inverno è passato, è cessata la pioggia, se n’è andata; i fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna. Il fico sta maturando i primi frutti e le viti in fiore spandono profumo. Àlzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto!”» (Ct 2,8-13).

È il nuovo AVVENTO.

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