ITFL119

VII settimana di Pasqua – Martedì

Preghiera sacerdotale di Gesù (I)  

Così parlò Gesù. Poi, alzàti gli occhi al cielo, disse: «Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse. Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le  hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te». Gv 17,1-11a

Questa preghiera, che Gesù rivolge al Padre alla fine della sua missione terrena, prima di andare in croce, è di una altezza spirituale tale, che noi non possiamo scorgerne la vetta. Solo dopo ore di preghiera e di silenzio interiore possiamo avvicinarci a questo brano del Vangelo di Giovanni, nella speranza che possa posarsi su di noi un raggio di quella luce, un riflesso dei sentimenti e dei pensieri che ebbe Gesù quando, con questa preghiera, ha consegnato nelle mani del Padre il progetto della sua vita terrena. Non vi è, in questo brano, alcuna preoccupazione per quello che ne sarebbe stato l’epilogo sulla croce, dalla quale insieme al progetto di vita riconsegnerà al Padre anche il suo Spirito. Questa preghiera ha come oggetto solo gli apostoli, che, nei tre anni vissuti con lui, hanno raccolto le sue rivelazioni sul regno dei cieli, hanno assistito ai miracoli, sono vissuti di Provvidenza e si sono stupiti, nelle loro prime esperienze missionarie, di come i demoni si sottomettessero anche a loro. Gesù è consapevole del fatto che, al momento, tutto ciò non è presente nei pensieri degli apostoli, ma sa anche che, dopo la ua ascensione al cielo, lo Spirito Santo scenderà su di loro, ed essi ricorderanno la verità tutta intera per poterla testimoniare al mondo. E sarà la nascita della Chiesa. Gesù sa che gli apostoli proveranno, come lui, la gioia di essere ascoltati e di assistere a miracoli, che subiranno persecuzioni e condanne, che saranno dispersi per il mondo e concluderanno con il martirio la loro  vita terrena. E affinché tutto questo si realizzi in pienezza egli prega per loro. Anche noi genitori, dopo anni di cammino insieme ai nostri figli, dovremo affidarli al Signore con una preghiera che assomigli un po’ a questa del vangelo di oggi.

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