ITFS187

XXXII settimana del Tempo Ordinario – Domenica

Il vento dello Spirito propaga il Vangelo

Lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene. Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore corra e sia glorificata, come lo è anche tra voi, e veniamo liberati dagli uomini corrotti e malvagi. La fede infatti non è di tutti. Ma il Signore è fedele: egli vi confermerà e vi custodirà dal Maligno. Riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore: che quanto noi vi ordiniamo già lo facciate e continuerete a farlo. Il Signore guidi i vostri cuori all’amore di Dio e alla pazienza di Cristo.   2Ts 2,16-3,5

Come il boscaiolo canadese discende i fiumi con il suo legname, saltando da un tronco all’altro, quando quello che lo porta si incaglia tra le rocce, allo stesso modo la Parola del Signore discende la storia passando di bocca in bocca. È inarrestabile, nessuno la può fermare, perché è spinta prepotentemente dal vento dello Spirito: “Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito” (Gv 3,8). Tuttavia, benché la Parola del Signore venga trasmessa dal vento dello Spirito, il nostro compito è di pregare perché essa si propaghi sempre più.

Anche nel brano odierno, Paolo chiede ai fratelli della comunità di Tessalonica di pregare per questo motivo: “Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore corra e sia glorificata”. Nella missione c’è bisogno di tutti: di chi annuncia il Vangelo, di chi prega e di chi opera nelle retrovie.. Alla fine, però, saremo tutti premiati: “Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me” (2Tim 4,8).

Oltre a pregare occorre anche stimolarci gli uni con gli altri, come succede nelle squadre di calcio quando un giocatore si accorge che un compagno, magari perché ha profuso tutte le energie che aveva, è un po’ stanco: “Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento” (2Tim 4,1-2). Poi Paolo continua, riferendosi ad un tempo che sembra essere proprio il nostro: “Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, pur di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci, rifiutando di dare ascolto alla verità per perdersi dietro alle favole” (2Tim 4,3-4). Infine l’apostolo conclude con un’esortazione che dobbiamo ritenere direttamente rivolta a tutti coloro che hanno deciso di vivere per il Signore: “Tu però vigila attentamente, sopporta le sofferenze, compi la tua opera di annunciatore del Vangelo, adempi il tuo ministero” (2Tim 4,5).

Aiuta, Signore, anche noi a prendere sempre il filone della corrente ed a portare la tua Parola, balzando da un tronco all’altro, come fa il boscaiolo che discende dai monti, lungo i fiumi del Canada.

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