ITFL213

XIV settimana del Tempo Ordinario – Giovedì

Il vangelo vissuto alla lettera 

«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento». Mt 10,7-10

Il vangelo di oggi è la continuazione di quello di ieri. Esso completa il mandato all’evangelizzazione, aggiungendo due aspetti strettamente legati alla missione: il potere di compiere miracoli e guarigioni, e l’abbandono alla Provvidenza , perché l’operaio del Signore, come tutti i lavoratori, ha diritto a essere retribuito. Questi due aspetti sono tuttora validi, o devono essere considerati circoscritti solo a quei primi discepoli, che hanno ricevuto il mandato direttamente dal Maestro? La risposta immediata è questa: se nel vangelo ci fosse anche una sola parola decaduta nel tempo, noi saremmo autorizzati a rimetterle in discussione tutte. E, come i miei genitori facevano quando da ragazzo mi davano da bere del vino forte, la tentazione di annacquarlo un po’, per non sbronzarci troppo, esiste. Sarebbe un peccato perché perderebbe molto del suo sapore e della sua potenza: il vangelo, come il vino buono, va bevuto schietto. Ma torniamo ai nostri due argomenti, cominciando da quello dei miracoli e delle guarigioni. A parte i significati simbolici degli infermi, dei morti e dei lebbrosi, ci siamo talvolta chiesti se deve essere preso alla lettera il mandato di oggi a compiere miracoli, guarigioni ed esorcismi. Il convincimento che abbiamo maturato nel corso degli anni è che, per le malattie e le situazioni di male, noi dobbiamo pregare; e avendolo fatto, possiamo testimoniare che di guarigioni e miracoli ne abbiamo visti molti, ma non sempre. Noi crediamo, però, che la differenza dei risultati non sia dovuta tanto a motivi di fede, quanto al fatto che la volontà del Signore a volte passa per strade molto diverse dalle nostre. Per quanto riguarda, invece, la giusta mercede promessa agli operai del vangelo, dobbiamo riconoscere che il nostro impegno per l’evangelizzazione non ci ha impedito di educare e far crescere quattordici figli, né di possedere case e macchine adeguate alle nostre necessità; e ci sono state donate perfino delle belle vacanze in luoghi normalmente riservati a persone benestanti. Onestamente possiamo affermare che la pagina del vangelo di oggi possa essere accettata e vissuta anche alla lettera, così com’è. A condizione di crederci.

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