ITFS163

VIII domenica del Tempo Ordinario

La preghiera nelle situazioni difficili

Quando si scuote un setaccio restano i rifiuti; così quando un uomo discute, ne appaiono i difetti. I vasi del ceramista li mette a prova la fornace, così il modo di ragionare è il banco di prova per un uomo. Il frutto dimostra come è coltivato l’albero, così la parola rivela i pensieri del cuore. Non lodare nessuno prima che abbia parlato, poiché questa è la prova degli uomini. Sir 27,4-7

Ieri sera, al termine di una giornata un po’ faticosa, ho deciso di concedermi una pausa di riposo guardando la televisione. Non è stata una bella idea, perché sono incappata in una di quelle discussioni-spettacolo che, con l’intento scarsamente mantenuto di aggiornarci sui problemi contemporanei, in realtà offrono ai protagonisti l’occasione di affrontarsi con arroganza, senza che fra di loro vi sia un autentico ascolto, scadendo anche nell’insulto e nella volgarità. Sono proprio questi gli ingredienti che oggi fanno salire l’ascolto, riproponendo lo stile di comunicazione al quale ci stiamo tristemente abituando. Suonano, pertanto, particolarmente opportune le raccomandazioni, che oggi il libro del Siracide ci rivolge, a osservare attentamente chi discute, poiché «quando un uomo discute, ne appaiono i difetti» ed è utile imparare a non cadere in quegli stessi errori. Tuttavia, poiché «la parola rivela i pensieri del cuore», il modo di parlare può mostrare non solo aggressività e malevolenza, ma anche rettitudine e sincera volontà di operare il bene.

Un luminoso esempio di tale comunicazione ci viene da una delle pagine più belle della storia italiana. Nel 1946, alla Conferenza di Parigi, indetta per riordinare l’Europa sconvolta dalla seconda guerra mondiale, Alcide De Gasperi accettò di rappresentare un popolo considerato dai più sconfitto e traditore. Gli fu concessa la parola per ultimo, in un clima terribilmente ostile, dove si sentiva «come un imputato». Iniziò con la celebre frase: «In questo consesso mondiale sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me». Questo appellarsi alla parte migliore dei suoi ascoltatori, non solo aprì i loro animi a un ascolto partecipe, ma gli permise di ottenere anche quegli aiuti economici indispensabili per la ripresa del nostro paese, come il piano Marshall. Gli altri rappresentanti della delegazione italiana hanno poi testimoniato che durante il susseguirsi degli interventi, avevano pregato intensamente, non essendo neppure certi che venisse loro concesso di parlare. Ecco da dove nasce la buona comunicazione! Dalla preghiera. Dona anche a noi, Signore, la sapienza per una comunicazione che mai contribuisca a sterili diatribe, ma che, alimentata dalla preghiera, sappia suscitare tanto bene da risolvere anche le situazioni più difficili.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *