ITFS133

1 gennaio – Maria Santissima, Madre di Dio

Ho sognato la capanna di Betlemme

Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si  stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo. Lc 2,16-21

Stanotte ho avuto un altro sogno. Mi trovavo nella capanna di Betlemme. C’erano Maria, Giuseppe, Gesù appena nato, il bue, l’asinello e c’era una “moltitudine” di angeli “dell’esercito celeste che lodava Dio cantando: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini che egli ama»” (Lc 2,13-14). C’era una gran festa ed anche Giuseppe cantava, mentre Maria sorrideva cullando il bambino che teneva in braccio.

Ad un certo punto Giuseppe ha fatto cenno all’angelo che era a capo di tutti gli altri – forse doveva essere Gabriele – e gli ha detto: “Vai a chiamare anche un po’ di gente della terra, affinché vengano a festeggiare anche loro”. E l’angelo è partito, volando insieme ad altri tre. Dopo un paio d’ore è ritornato ed ha annunciato: “Missione compiuta!”. “Chi hai invitato – ha chiesto Giuseppe – chi arriverà?”. “Ho invitato molte persone – ha risposto l’angelo – ma penso che arriveranno in pochi”. Poi, entrando nei dettagli, ha soggiunto: “Sono andato al palazzo dei Romani, ho bussato, mi hanno aperto e, quando sono stato di fronte ad Erode, ho proclamato: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide è nato per voi il Salvatore, che è il Cristo Signore». «Non dire sciocchezze – ha risposto Erode – c’è un solo salvatore al mondo, è Cesare Augusto, imperatore di Roma». “Poi – proseguì l’angelo – sono andato all’albergo, dove alloggiano le persone giunte per il censimento. Ho fatto lo stesso annuncio, ma non mi hanno nemmeno ascoltato. Parlavano di affari. Allora sono andato alla sinagoga, dove stavano leggendo un passo di Isaia che annunciava l’arrivo del Messia”.”È già arrivato! È alla capanna di Betlemme”, ho annunciato loro. “Non è possibile – hanno risposto – quando arriverà verrà da noi per organizzare i ricevimenti, non può andare zitto zitto in una capanna”. Poi sono volato lontano, ho bussato ad una reggia e mi hanno aperto. C’erano dei sapienti, che si chiamano Magi, perché scrutano il cielo per cercare le verità della terra. Ho fatto lo stesso annuncio anche a loro ed essi hanno risposto: «Può essere. C’è qualcosa di diverso, in questi giorni, nel cielo». Mi hanno chiesto dove sarebbero dovuti venire per conoscere il bambino e adorarlo, ed io ho detto loro che li avrei fatti guidare da una stella. Arriveranno tra un po’ di giorni. Poi, per avvisare qualcuno che potesse arrivare subito, sono andato in una grotta qui vicina, dove c’erano dei pastori che dormivano con le pecore ed anche a loro ho annunciato: «Non temete …. è nato per voi il Salvatore, che è Cristo Signore. Questo è per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». Loro verranno presto perché dicevano: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». Dopo un po’ sono arrivati, timidi e paurosi, e Giuseppe li ha accolti: «Venite benedetti del Padre mio». E si sono uniti alla lode: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini che egli ama»”. Mentre l’angelo parlava Maria annuiva sorridendo, come se già si aspettasse le diverse risposte degli uomini all’annuncio della nascita del Signore.

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