10 agosto – San Lorenzo
La matematica celeste
Tenete presente questo: chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà. Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia. Del resto, Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene. Sta scritto infatti: Ha largheggiato, ha dato ai poveri, la sua giustizia dura in eterno. Colui che dà il seme al seminatore e il pane per il nutrimento, darà e moltiplicherà anche la vostra semente e farà crescere i frutti della vostra giustizia. 2Cor 9,6-10
Quando lo zio della zia Margherita, don Giulio Facibeni, che la Chiesa ha recentemente beatificato, distribuiva le caramelle agli orfani della Madonnina del Grappa, l’opera da lui fondata nel dopoguerra, metteva le mani nel sacchetto e le distribuiva a manciate, senza contarle. Suor Giovanna, che ne conosceva il numero, gli si avvicinava, lo tirava per la manica e gli sussurrava all’orecchio: «Due a testa: son contate!». Quel giorno, quando alla fine il sacchetto era vuoto e tutti ne avevano ricevute in abbondanza, suor Giovanna non poté fare a meno di esclamare: «Non capisco. Le avevo contate, ne toccavano due per ciascuno!». Don Giulio, che era già anziano e con le spalle curve, si girò lentamente e le disse sorridendo: «Poca fede, suor Giovanna!».
Se si dona con generosità, la matematica terrestre in base alla quale due più due è uguale a quattro, non vale più: vale quella celeste, in cui due più due fa quello che vuole il Signore. Sono due scienze diverse, la prima ce l’hanno insegnata sui banchi della scuola, la seconda l’abbiamo appresa dal vangelo con i miracoli della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Un giorno agli apostoli che, come suor Giovanna, in matematica celeste non erano bravi, Gesù, dopo avergliela spiegata ancora una volta, chiese loro: «Non comprendete ancora?» (Mc 8,21). Quando Paolo, nella lettura di oggi, ci dice «Tenete presente questo: chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà», si riferisce proprio alla differenza tra la matematica terrestre e quella celeste. «Ciascuno – dice Paolo – dia secondo quanto ha deciso nel uo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia». E ancora: «Colui che dà il seme al seminatore e il pane per il nutrimento, darà e moltiplicherà anche la vostra semente e farà crescere i frutti della vostra giustizia». Per uno come me, che nella professione ha sempre dovuto applicare la matematica terrestre, non è stato facile apprendere quella celeste, ma fortunatamente Anna Maria mi ha aiutato a superare questa difficoltà.