ITFL128

I settimana del Tempo Ordinario – Venerdì

Dio ci salva di persona

… Si recarono da lui portando un paralitico… Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto… e… calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati». Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù… disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua». Quello si alzò e subito presa la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò. Mc 2,3-12

Quando ero un giovane ingegnere, mentre stavo lavorando alla mia scrivania, vidi, al di là della vetrata che ci separava, il capufficio rispondere al telefono, riattaccare la cornetta, prendere la giacca e partire. In un cantiere erano sorti problemi seri. Al suo ritorno mi chiamò in ufficio, affinché lo informassi sull’attività che stavo svolgendo e, mentre si parlava, mi raccontò ciò che era accaduto in cantiere. «Ingegnere – mi permisi di dire – non avrebbe potuto dare disposizioni per telefono?». Mi rispose: «Ti insegno un segreto: se il problema da risolvere è piccolo, telefona; se è più grande, manda un collaboratore; se il problema è grave, vai di persona». Questa regola mi ha fatto spesso riflettere su quanto dovesse essere grave il problema dell’umanità se, a un certo punto, Dio ha deciso di incarnarsi in Gesù di Nazaret e venire, di persona, a mettere le cose a posto, tra di noi. Era successo che l’uomo si era completamente perduto nel peccato e aveva un disperato bisogno di rinascere a vita nuova. Non erano stati sufficienti i messaggi illuminati dei profeti e neppure la collaborazione di uomini come Abramo e Mosè. L’uomo doveva risorgere dal di dentro e, perché questo potesse accadere, era necessario che Dio diventasse uomo tra noi, che morisse in croce, perdonando tutti, che risorgesse da morte,  manifestazione estrema del male e del demonio. È da quel perdono e dalla sua risurrezione che è nata una umanità nuova. È la parabola della pecorella smarrita portata alle estreme conseguenze. Il peccato nel mondo c’è ancora, ma il perdono che Gesù ha portato dal cielo alla terra, affidandolo poi alla Chiesa con il sacramento della riconciliazione, ci permette di rinascere continuamente a vita nuova. È la salvezza della quale il paralitico di oggi ha il privilegio di vivere l’anticipazione: «Ti sono perdonati i peccati». E quanto tutto questo sia vero è manifestato dal fatto che il paralitico prende il suo lettuccio e torna a casa felice.

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