ITFL035

5 gennaio

I primi discepoli

Il giorno dopo Gesù… trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!»… Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaele gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaele: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio». Gv 1,43-51

Tutti i profeti dell’Antico Testamento erano stati espressi dalla Giudea e anche il Messia, stando alle profezie, avrebbe dovuto nascere in quella regione, come dice Gesù alla Samaritana: «Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei» (Gv 4,22). Gesù, infatti, era nato a Betlemme, in Giudea, anche se Maria e Giuseppe lo avevano condotto ben presto a Nazaret, in Galilea, dove abitavano. Natanaele, che poi diventerà l’apostolo Bartolomeo, non conosceva questi antefatti e, pertanto, quando Filippo gli annuncia di aver trovato il Messia, «Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret», egli, che era uno spirito semplice e immediato, rispose: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Bartolomeo, che Gesù aveva già visto sotto il fico a riposare tranquillamente, diceva con franchezza quello che pensava. Gesù dice di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Anche Filippo era un tipo così, e questa affinità li rendeva amici.

In tempi successivi, quando Gesù comincerà a parlare agli apostoli del Padre, Filippo, con altrettanta franchezza, gli risponderà: «Signore, mostraci il Padre e ci basta» (Gv 14,8). Chissà come si dovevano sentire, all’inizio, Bartolomeo e Filippo, a stare insieme a persone «navigate» come Giuda e Matteo, o concrete come Tommaso, o con quell’idealista di Simone, lo zelota, un rivoluzionario contro Roma! Del resto anche Simone, possiamo immaginare, non avrà visto di buon occhio Matteo, che era esattore delle tasse per conto dei romani. E anche Pietro, Giacomo e Giovanni, costretti a pagare i tributi sul pesce che pescavano, non dovevano apprezzare molto la compagnia di Matteo. Eppure saranno proprio queste persone, così diverse e nemmeno amiche tra loro, che Gesù sceglierà come apostoli. Esse, con l’esclusione di Giuda, andranno per il mondo ad annunciare il vangelo e moriranno da martiri. Se pensiamo che, insieme a Paolo e a pochi altri, sono stati questi personaggi a costituire la prima Chiesa, ci rendiamo conto del potere trasformante dello Spirito Santo. Anche oggi!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *