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XXXIII settimana del Tempo Ordinario – Venerdì

I mercanti nel tempio   

Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo». Lc 19,45-48

In terrazza abbiamo un albero di limoni che da due anni produce pochi frutti, e quei pochi non sanno di niente. A primavera, ho deciso di fare una bella potatura: se sul vecchio tronco spunteranno nuovi rami e nasceranno dei bei limoni, l’albero avrà una nuova vita, altrimenti lo taglierò e ne farò legna per il camino. Nel vangelo di oggi Gesù ha deciso di fare la stessa cosa col tempio di Gerusalemme: «Ed entrato poi nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: “Sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri”». Poi, ogni giorno va a insegnare nel tempio per vedere se, dentro a quelle vecchie mura che in passato hanno rappresentato la codificazione della legge d’Israele, può essere innestata la nuova parola di Dio, che è egli stesso. Gesù però, oltre ad aver scoperto che il tempio, simbolo della fede di Israele, era diventato un mercato di venditori, si rende anche conto di un’altra realtà: mentre i notabili del tempio  e della legge cercano di farlo perire, il popolo pende dalle sue labbra. È il segno che quel luogo ha già fatto il suo tempo e ora sta nascendo una nuova moltitudine di templi, non più

fatti di sassi, ma nel cuore di quegli uomini che ascoltano con fede la sua parola. È il segno profetico di quello che sarà il passaggio dall’Antico al Nuovo Testamento, dalla religione basata  sulla legge ebraica alla Chiesa universale, centrata sulla persona di Gesù Cristo. Anche nella nostra vita dobbiamo ogni giorno fare la stessa cosa: sbaraccare tutto ciò che ci inquina e ci profana, ascoltare la parola di Dio e produrre nuovi frutti. Non si può vivere dei frutti passati, nemmeno quando siamo anziani.

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