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III settimana di Pasqua – Lunedì

Credere in Gesù è la nostra opera

Il giorno dopo… quando dunque la folla vide che Gesù non era più là… salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Gv 6,22-29

Dice un proverbio di origine orientale: «Quando un dito indica la luna, lo stolto guarda il dito, il saggio guarda la luna ». Ogni miracolo compiuto da Gesù è un dito che indica la sua signoria, ma saremmo stolti, se ci fermassimo allo stupore dell’evento in sé, sia esso la guarigione di una malattia o il pane quotidiano che ogni giorno possiamo condividere attorno alla nostra tavola. È il rimprovero che Gesù fa a quella folla che lo ha inseguito e raggiunto dall’altra parte del lago di Tiberiade, dopo aver mangiato il pane che egli ha moltiplicato: «Voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati». È il rischio che corriamo anche noi quando ogni mattina, intorno a questo tavolo, preghiamo per le nostre intenzioni: il lavoro, la salute, i problemi di amici e conoscenti, la Provvidenza. È vero che, prima di  pregare per queste cose, ringraziamo per tutto ciò che il Signore ci ha donato il giorno precedente, ma non è sufficiente: rischia di diventare un ringraziamento abitudinario. Di fronte a ogni grazia che il Signore ci concede, dovremmo far seguire un atto di conversione, come Pietro che, di fronte al miracolo della pesca miracolosa, lascia i pesci, la rete e la barca sulla spiaggia e si inginocchia dicendo: «Signore, abbi pietà di me che sono un peccatore». Dona anche a noi, Signore, di fronte alla magnificenza dei miracoli e delle grazie che ci raggiungono ogni giorno, di cogliere la nostra indegnità e di ripartire, con spirito rinnovato, alla tua sequela. Aiutaci, Signore, a essere, là dove dobbiamo andare, dei buoni operai del vangelo.

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