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XXII settimana del Tempo Ordinario – Lunedì

Pregare per capire 

Di sabato, [Gesù] entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Lc 4,16-22

La parola di Dio è rivelazione e creazione: nel momento in cui rivela una verità, crea i presupposti perché questa si realizzi. Anche noi qualche volta, quando abbiamo avuto dei dubbi su una scelta da fare, ci siamo messi in preghiera e il Signore ci ha illuminati, spesso tramite qualche versetto della Bibbia che, in quel momento, è stata la risposta al nostro problema. È vero che il Signore ci ha donato l’intelligenza e una certa dose di buon senso per discernere la via da percorrere nelle diverse situazioni della vita, tuttavia non sempre c’è una strada sola. Allora conviene metterci a pregare, come i primi apostoli quando hanno dovuto eleggere il sostituto di Giuda. Pietro disse: «“Bisogna dunque che uno divenga testimone, insieme a noi, della sua risurrezione”. Ne proposero due: Giuseppe, detto Barsabba e Mattia. Poi pregarono dicendo: “Tu, Signore mostra quale di questi due tu hai scelto”. Tirarono a sorte fra loro e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli» (At 1,21 -26). Prima di gettare le sorti, che vuol dire proprio gettare i dadi, il loro discernimento li aveva portati a due persone che, secondo loro, avevano entrambe i presupposti per diventare apostoli. A quel punto, per scegliere, c’era bisogno della fede e, in preghiera, hanno offerto la scelta al Signore. Altre volte può succedere che il Signore stesso prenda l’iniziativa, illuminando una persona, una situazione, o un versetto delle Sacre Scritture, mentre i fratelli di fede sono in preghiera. È ciò che è successo a Gesù nella sinagoga di Nazaret, al quale, aperto il rotolo di

pergamena del profeta Isaia, lo Spirito ha fatto annunciare: «Lo Spirito del Signore è sopra di me: per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri un lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi». È stata esattamente la missione di Gesù nella sua vita terrena e, con l’aiuto dello Spirito Santo, lo è per la Chiesa, anche oggi.